venerdì 29 giugno 2012

Notti magiche...e insoliti risvegli

Notti magiche, come la canzone dei mondiali del 1990. Avevo sette anni, e ovviamente la canzone la sapevo quasi tutta a memoria; ricordo le partite guardate al maxischermo in una piazza, gelati, urla di festa. Agli occhi di una bambina tutto ciò ovviamente risultava più che magico!
Siamo arrivati in finale di questo Europeo, alla fine, contro ogni pronostico. E come allora, maxischermo, serate tra amici, risate. Al posto del gelato ora ci sono le birre, al posto dei genitori ci sono il moroso e gli amici, e una diversa visione del mondo.
Dopo la notte magica di ieri, stamattina un insolito risveglio: Pippo, il mio cagnolino, si è avventurato sulla scala a chiocciola che porta nella mia camera, (ore 07.02 - e non l'ho sentito salire) e si è messo a fianco del letto a "piangere", e contemporaneamente scodinzolava felice. Non sapevo se ridere o arrabbiarmi, ma con tutto l'amore Pippo, non devi venire in camera mia! E poi a far cosa a quell'ora???
A volte se ne esce con delle novità il mio cane, e chissà cosa pensa nella sua testolina quando le combina!





(Poi scatta sempre lo sguardo "Fatto niente io", e passa impunito)




Come vedete il mio Pippo è un tale mix di razze che non si riesce nemmeno a quantificarle...è molto buffo, con le zampone e le orecchie enormi.




E' a tutti gli effetti un membro della famiglia, ovviamente. E' coccolato da tutti, figuriamoci...e lui sa benissimo a chi chiedere cosa.


In realtà oggi vi dovevo presentare una ricetta, il tacchino tonnato...ma è da ore che cerco di scrivere questo post e non riesco ad avanzare...Non ce la faccio a scrivere, e vi saluto per oggi...vi auguro una buona serata intanto e un buon week end!






martedì 26 giugno 2012

Mini Stecchi al melone

Estate tempo di melone. Lo adoro! Mentre l'anguria proprio non mi dice niente, il melone mi piace tantissimo. La delusione più grande è quando ti capita quello pallidino, che ha il sapore un po' stupido. Fortuna che finora ne ho beccato solo uno, tutti gli altri erano buonissimi, di colore intenso e belli maturi.(Col dispiacere di mia mamma -che la frutta non la mangia- e dice che il melone puzza il frigo...).
Ho pensato ad un gelato su stecco, ma al melone invece del tradizione ricoperto al cioccolato. E complice il fatto che tra un mese compie un anno la mia Apina, la figlia dei nostri amici, ho pensato di renderlo spiritoso proprio per i bambini. Perfetti per la festa di compleanno!

Stampo Mod. Mini Chic - Easy Cream di Silikomart
Mini stecchi al melone

per 6 mini stecchi
150 gr di melone (peso al netto di buccia e semini)
1 cucchiaio di zucchero di canna
succo di mezzo limone
100 gr di panna fresca
per decorare 
monpariglia colorata o decorazioni varie per dolci

Tagliare il melone a pezzi e frullarlo con zucchero e il succo di limone.
A parte montare la panna a neve piuttosto ferma. Incorporare delicatamente la polpa di melone alla panna, mescolando dal basso verso l'alto. (Inevitabilmente un po' di smonterà la panna, ma non preoccupatevi.)
Prendere gli stampini per gelati (per me Mod. Mini Chic di Silikomart) e versarvi la monpariglia (o codette colorate, sparkling, decorazioni di zucchero per cupcake ecc.) e poi un po' di composto cercando di stenderlo bene e uniformemente. A questo punto ho inserito lo stecco e poi sopra ancora composto fino all'orlo dello stampino, ma si può inserire il bastoncino anche dopo aver riempito lo stampino.
Mettere in freezer per 3 ore e togliere quindici/venti minuti prima di servire per farli ammorbire.
Sinceramente, 10 minuti di tempo per realizzarli mi sembra un ottimo rapporto tempo/risultato. E sappiamo esattamente cosa stiamo mangiando.


lunedì 25 giugno 2012

Un riso speciale


Vorrei oggi parlarvi di un prodotto che mi sta molto a cuore perchè si produce nella mia città e perchè conosco personalmente queste persone, che con tanto lavoro hanno riportato alla luce una coltivazione molto antica per questa zona.

L'ho inserito su Gente del Fud, che vi invito ad andare a vedere e utilizzare  perchè porta alla luce tutti quei prodotti di eccellenza, a volte quasi scomparsi, della nostra bella Italia.
Si tratta del Riso di Bagnolo di Lonigo De.Co. prodotto dall'Azienda Agricola Corte Nogarola: è un prodotto artigianale e a Km ZERO perchè tutti i suoi processi (dalla semina al confezionamento) avvengono con i mezzi e nei locali dell'azienda. Sinceramente anch'io che conoscevo questa realtà, non avrei mai immaginato quanta storia ci fosse dietro a tutto ciò, perchè torniamo indietro addirittura al 1200 quando i monaci benedettini si insediarono a Lonigo e iniziarono la bonifica della campagna. Poi nel 1500 la nobile famiglia veneziana dei Pisani acquistò la proprietà dei Nogarola e fece costruire la Villa Pisani dal famoso architetto Palladio. Si iniziò quindi nei pressi della Villa a coltivare il riso. Tutto questo è avvenuto fino al 1960, quando la coltivazione del riso venne sospesa per una ventina d'anni. E poi negli anni 80 quest'Azienda decise, giustamente, di riprendere questa coltivazione così antica e riportare alla luce questo prodotto così speciale. Si producono due qualità di riso: il Vianone Nano, tipico del Veneto, e il Carnaroli.
La risaia
In questa azienda troviamo, oltre il riso, tanti altri prodotti frutto delle coltivazioni della campagna e sempre lavorati e confezionati nei locali della stessa: la farina di mais, la farina di riso (anche specifica per dolci), l'orzo (anche tostato), il farro, il riso integrale. Tutti prodotti di grande qualità e soprattutto fatti con grande passione.

la spiga
il secondo allagamento della risaia
macchina per pilatura e sbiancatura


Riso Vialone Nano 


Orzo Mondo tostato macinato
una piccola carrellata dei prodotti

Con l'occasione vi invito, se passate da queste parti, ad acquistare il Riso di Bagnolo di Lonigo De.Co. e a visitare Villa Pisani, opera di Andrea Palladio su commissione della nobile famiglia veneziana. Lungo la facciata sono appoggiati dei grandi blocchi cavi di marmo di Verona, le antiche pile da riso, a testimonianza della grande opera dei Pisani di coltivazione di questo importante e completo alimento.





mercoledì 20 giugno 2012

Estate, calcetto e zanzare

La prima parte dell'estate ogni anno vuol dire tornei di calcetto. I miei amici, e pure il santo che mi sopporta, sono tutti impegnati a giocare a calcetto, in diversi tornei della nostra zona. Così quasi ogni sera noi donne siamo a bordo campo per seguire e commentare (radiocronaca degna di Caressa, ovvio) le partite, a sostenere la squadra e a patire con loro caldo e zanzare. A me il calcetto piace, e poi a forza di chiedere al santo "Ma perchè ha fischiato?" "Ma era fallo?" ecc. ho capito quasi tutte le regole. Quasi ho detto.
La cosa più folle sono i tornei 24 ore: partite ininterrotte, anche nel cuore della notte o col sole a picco di mezzogiorno, per decretare la squadra vincitrice di un torneo che alla fine è un torneo di resistenza e di demenza. Si sa, gli uomini quando c'è un pallone non capiscono più niente e non si curano del fatto che ci siano 40 gradi oppure la neve!
Oltre i tornei, quest'anno ci sono gli Europei così ci si trova anche per guardare le partite a casa di un nostro amico e allora...aperitivo!

Bastoncini di Parmigiano e Tonno
(da un'idea di Benedetta Parodi)

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
parmigiano reggiano o grano padano grattuggiati q.b.
1 uovo
patè di tonno  q.b. (per me Patè al Tonno ASdoMAR)
sale, pepe q.b.
farina 00 q.b. (per me Dolci e sfoglie Rosignoli Molini)

Stendere la sfoglia, farcire metà con parmigiano reggiano grattuggiato e l'altra metà con un po' d'uovo sbattuto con sale e pepe.
Ripiegare la sfoglia sovrapponendo quindi la metà pennellata di uovo a quella spolverata di parmigiano.
Spalmare un abbondante strato di patè di tonno sulla metà superiore del rettangolo e ripiegare ancora una volta a metà. Infarinare leggermente  e stendere con il mattarello leggermente.
Spennellare con l'uovo rimasto tutta la superficie e poi spolverare ancora con parmigiano reggiano.
Ritagliare quindi delle strisce larghe 2 cm, arrotolare ad elica e disporre sulla placca da forno rivestita di carta forno, distanziati tra loro. Io ho messo anche dei semi di sesamo.
Cuocere in forno a 180 C°( statico) o 160 C° (ventilato) per 15 minuti, fino a doratura.



Sullo sfondo, un altro veloce stuzzichino fresco: un quadrino della parte esterna della burrata, mezzo pomodorino datterino, e un ciuffo di Patè al Tonno ASdoMAR..un po' di origano e il finger food è fatto!


giovedì 14 giugno 2012

Finalmente riso freddo!

Ci sono cose che chiamo con un nome diverso da quello corretto, e mi spiace dovermi correggere perchè mi sembra perdano l'identità, in qualche modo. Per esempio so benissimo che le marmellate (eccetto gli agrumi) andrebbero chiamate confetture, e così l'ho pubblicata, ma ogni volta che vedo quel post mi dispiace per il titolo. Come le lasagne al forno, che in realtà io chiamo più volentieri pasticcio e l'insalata di riso che per me è il riso freddo. Saranno anche influenze dialettali immagino, però quelli corretti sono termini che non mi appartengono. Sappiate ogni volta che vedrete i nomi appropriati... che mi sono impegnata! (anche perchè se ogni blogger mettesse i nomi che vuole, non si capirebbe nulla). Dovevo dirvelo per onestà.

Riso LongandWild con zucchine alla menta e parmigiano reggiano
per 2 persone
150 gr di riso Long e Wild
2 zucchine medie (250 gr)
1 spicchio d'aglio
2 foglie grandi di menta
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
scaglie di parmigiano reggiano (o grana padano) q.b.
olio evo q.b. (per me Olio Extravergine d'Oliva Dante)
sale e pepe q.b.
per la salsa 
1 cucchiaio di olio evo (per me Olio Extravergine d'Oliva Dante)
2 foglie grandi di menta

N.B. Il riso Long & Wild è un mix tra riso a grana lunga (Basmati) e riso selvatico (Zizania acquatica), pianta che cresce spontaneamente in Canada.
Lessare il riso in acqua bollente salata per 15 minuti, cioè quando è ancora un po' al dente, scolare e lasciare raffreddare in una grande ciotola.
Nel frattempo pulire le zucchine e tagliare prima a striscioline e poi in cubetti molto piccoli.
Far soffriggere l'aglio in un po' d'olio evo e mettervi le zucchine, regolare di sale e pepe e cuocere 5/7 minuti con il coperchio. Appena accennano a internerire, togliere il coperchio e saltare a fuoco in un po' più alto per rosolarle leggermente. A fuoco spento aggiungere la menta e il prezzemolo tritati finemente.
Aggiungere le zucchine al riso bollito con delle scaglie di parmigiano reggiano (o grana padano), regolandovi con la quantità secondo i gusti e in base alla stagionatura del formaggio. Far riposare in frigo per un'oretta coperto da pellicola.
Preparare un'emulsione con olio Evo e la menta tritata (anche al coltello, io l'ho trovata piacevole così un po' rustica). Servire il riso con l'emulsione e ancora qualche scaglia di formaggio.
Con molto orgoglio vi devo dire che è stata una mia (rara) invenzione e il santo che mi sopporta, che era scettico al riguardo, ha dovuto ricredersi e farmi i complimenti. E io gongolo.

Con questa ricetta partecipo al contest di Vale del blog "La Cucina che Vale"

martedì 12 giugno 2012

Grazie Sorelle!

Ciao! Vi scrivo dopo un bel weekend, direi quasi insolito. Prima di tutto perchè sabato sera nel mio paese (in realtà siamo una città di 16.000 abitanti, ma mi fa ridere definirmi cittadina) c'è stato il carnevale. Era previsto per i primi di febbraio, ma nevicava e poi non si riusciva a inserirlo più nella programmazione anche perchè hanno preferito non farlo in periodo di quaresima...quindi siamo giunti a giugno.
Io non amo per niente il carnevale: mentre tutti si divertono a travestirsi io mi vergogno sinceramente...e poi i coriandoli (nei miei capelli ricci sono odiosi) ma sono andata con piacere per accompagnare la mia amica e sua bambina, siccome sono "zia adottiva" mica potevo sottrarmi!!! E' stato veramente bellissimo, forse perchè non mi aspettavo molto da questo evento fuori stagione. Le cose inaspettate sono sempre le migliori! E poi la piccolina era vestita da ape, potete pensare quanto bella era una bambina di 11 mesi con le antennine in testa, che guarda meravigliata tutto quel fracasso di colori e suoni! Non mi sono nemmeno arrabbiata per il quintale di coriandoli incastrati nei capelli...
Poi domenica sera siamo andati a casa di un amico a vedere la partita...aperitivi vari, patatine, torte salate e la mia focaccia genovese della mitiche sorelle Simili (ho preso il libro un mesetto fa, Pane e roba dolce).
E' uscita incredibilmente morbida e altissima, ed è stata spazzolata completamente (ne escono due teglie enormi)

Focaccia genovese
1 kg di farina 00 (per me Farina Pizza - Rosignoli Molini)
550 gr di acqua, circa
20 gr di lievito di birra
20 gr di sale
2 cucchiai di olio di oliva (per me Olio Extravergine d'oliva Dante)
per pennellare
6 cucchiai di acqua
6 cucchiai di olio di oliva (per me Olio Extravergine d'oliva Dante)
sale grosso q.b.

In una ciotola sciogliere il lievito di birra con poca acqua di quella prevista e lasciar riposare per 10 minuti. Unire quindi al lievito sciolto un po' di farina (meglio setacciata per far incorporare aria) e incorporare parzialmente. A questo punto aggiungere i 2 cucchiai di olio, il sale e poi in due riprese prima la farina e poi l'acqua, alternandole. (Potrebbe servirvi un po' meno o un po' di più dell'acqua prevista, dipenda da quanto assorbirà la farina.) L'impasto va impastato facendo la "battuta", cioè infilando la mano sotto l'impasto, sollevandolo e lasciandolo cadere nuovamente nella ciotola finchè l'impasto si staccherà dalle pareti. Mettere sul piano di lavoro e lavorarlo ancora 7-8 minuti, poi mettere la palla in una ciotola unta di olio e fare raddoppiare, coperto da un canovaccio umido.
Poi, rovesciare delicatamente sul piano di lavoro e formare due filoni, che andranno appoggiati direttamente sulle teglie da cottura (misura 30x40) unte di olio. Per comodità io li ho messi su carta forno oliata. Far riposare 15 minuti. A questo punto stendere ogni filone nella sua teglia, prima con il mattarello e poi con il palmo delle mani fino a ricoprire quasi del tutto il fondo delle teglie. Far lievitare altri 30 minuti.
Affondare la punta delle dita nell'impasto, fino a toccare il fondo della teglia così da formare tutti quelle affossature tipiche di questa focaccia e in ogni buco mettere un granellino di sale grosso, poi coprire con l'emulsione (6 cucchiai di acqua+6 di olio), che vi basterà per entrambe le teglie. NB. Se volete farcire con olive, pomodorini ecc. mettere prima questi ingredienti e poi l'emulsione. Far lievitare fino ad abbondante raddoppio.


Finalmente in forno: 200 c° (forno statico) o 180 C° (ventilato) per 25/30 minuti. Prima di infornare io ho messo degli aghi di rosmarino su una delle due. E' una faticaccia per la lievitazione ma ne vale la pena! Grazie Sorelle!

mercoledì 6 giugno 2012

Semplicità...

Il mio primo pensiero ultimamente è il maledetto terremoto. Anche stamattina, che per non-so-quale-cavolo-di-motivo ero sveglia alle 6, un'altra scossa. Che poco ha a che vedere con quelle precedenti, però è sempre lì in Emilia e quindi non so più cosa pensare. Io son qui, distante 100 km, ma tutta quella gente come può vivere con questa ansia? Speriamo sempre, e abbiamo fiducia nel futuro.
Oggi post corto perchè scrivo troppo ultimamente e mi rendo conto che leggere i miei poemi a volte è un po' pesante così vi lascio una ricetta molto veloce, un esperimento riuscito bene (per fortuna!)

Vermicelli al sugo di pomorini e sgombro
per 3/4 persone
300 gr di vermicelli di grano duro
1 barattolo di Pomodorini Interi di Gragnano (per me- Delizie di Onesta Cucina Garofalo)
1 confezione di filetti di sgombo al naturale (per me ASdoMAR)
1 spicchio d'aglio
olio evo q.b.
sale q.b.

Buttare la pasta in acqua bollente salata.
Fare soffriggere lo spicchio d'aglio in poco olio e aggiungervi il sugo di pomodorini interi. Far cuocere a fuoco dolce per 5 minuti, schiacciando qualche pomodorino per fare uscire il succo.
Aggiungere quindi i filetti di sgombro sgocciolati, aggiustare di sale e far cuocere altri 5 minuti. Quando la pasta è al dente, far spadellare nel sugo fino a cottura, aggiungendo acqua di cottura se necessario.

Semplicità fatta piatto, ma molto gustoso!

domenica 3 giugno 2012

Una torta che fa estate

Grazie, davvero grazie a tutte le persone che mi hanno scritto qualcosa in merito all'ultimo post; mi sento in verità in colpa, perchè i miei zii sì hanno perso la casa, ma non la vita. Perchè anche mia cugina, suo marito e le bambine stanno bene e la loro casa è agibile, per fortuna, anche se ovviamente di tornare a dormire in casa al momento non se ne parla. C'è chi invece sta piangendo per la morte di un proprio caro, travolto da una casa o da un capannone, e ai miei zii è andata bene tutto sommato. Vorrei citare una frase, sull'importanza dell'apprezzare la vita e i nostri affetti, che ha scritto Alice sul suo blog Operazione fritto misto:

Perchè non dovremmo avere bisogno di eventi tragici o tristi per dire "Sono fortunato!" Nessuno è esente dai dispiaceri. Vivere l'ho sempre visto un po' come fare il giocoliere con palline di cristallo: per una tua distrazione, per un colpo di vento o una spinta di qualcuno, in qualsiasi momento, si può far cadere una sfera e romperla. E il gioco andrà avanti anche con solo due, ma non sarà lo stesso.


Trovo questa frase (ma tutto il post, veramente) talmente bella da essere perfino disarmante, nella sua semplice verità. Apprezziamo la vita, godiamoci le cose senza la smania di possederne sempre di nuove,  gioiamo dell'amore di chi ci sta accanto, viviamo secondo la nostra coscienza e non secondo quello che quella degli altri. Perchè la vita e la natura sono imprevedibili e tutto può cambiare da un momento all'altro.

E questa è una torta che non ti aspetti, un dolce insolito che fa subito estate.
Torta Mojito
per l'impasto
225 gr di farina 00 (per me Dolci e Sfoglie Rosignoli Molini)
75 gr di zucchero di canna
1 bustina di vanillina (io non l'ho messa)
1 uovo
125 gr di burro (per me Burro In.al.pi)
1/2 bustina di lievito per dolci (per me Lievito S. Martino)
per farcire
40 gr di zucchero semolato
8 foglie di menta
1 lime (solo buccia)
2 uova
2 cucchiai di rum (io ho usato rum oro)
160 gr di formaggio spalmabile
250 gr di ricotta
per decorare
4 foglie di menta
1 lime (solo buccia) 

Formare una fontana con la farina setacciata e al centro mettere zucchero di canna, vanillina (io non l'ho messa perchè ho usato il lievito vanigliato), l'uovo, il burro a pezzetti e per ultimo il lievito. In alternativa potete usare un mixer per impastare.
Incorporare e lavorare brevemente con la punta delle dita finchè l'impasto diventa liscio e mettere in frigorifero per almeno mezz'ora, avvolto da pellicola.
Per il ripieno, mescolare lo zucchero semolato, le foglie di menta finemente tritate al coltello, la scorza grattuggiata del lime, uova sbattute, il rum e i formaggi.
Stendere la pasta abbastanza sottilmente e rivestire una tortiera a cerchio apribile (diametro 26 cm) facendo un bordo ai lati alto 2 cm, precedentemente ricoperta di carta forno.
Versarvi dentro la crema, livellandola con una spatola e cuocere nella parte bassa del forno a 180 C (forno statico) o 160 c° (ventilato) per 40 minuti. A me ne sono serviti sinceramente 15 in più, credo perchè la crema era tanto liquida (la ricotta era piena di siero, voi magari sgocciolatela per tempo)
Lasciar raffreddare a temperatura ambiente la torta, poi decorare con la scorzetta di lime tagliata finemente e le foglie di menta. Mettere in frigorifero almeno 2 ore prima di servirla.


Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen di Cucina di Barbara
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