domenica 30 settembre 2012

29 settembre. 29 autunni.

Ieri era il mio compleanno, e come sempre è stato un giorno speciale. Il santo che mi sopporta riesce sempre  a stupirmi con qualcosa, e anche quest'anno me l'ha fatta...a parte farmi trovare regali sparsi in giro per casa, anche una cena messicana a sorpresa, solo io e lui. Quest'anno però pure la mamma si è superata (le sorprese non sono di solito il suo forte, è troppo impaziente e si fa scoprire ogni volta): a parte il regalo "materiale", mi fatto trovare tutto impacchettato e incorniciato il mio estratto di nascita. Questo perchè, dovete sapere, ogni anno si affronta lo stesso discorso, l'orario esatto della nascita...tipo ore x e minuti y. Dopo 29 anni ho finalmente scoperto l'ora e....non è assolutamente vicina a quella che mi hanno sempre detto! Mio papà, la mamma, la nonna e non so chi altro hanno giurato che non posso essere nata alle 16.20. Ah ah ah...resta un mistero!
Una mia amica mi ha regalato un pendente fatto a coccinella (:-), altri due un set di coltelli per il formaggio. Senza contare gli auguri, tanti messaggi e telefonate... Insomma, tutti hanno avuto per me tante attenzioni e questo mi riempie di gioia.
Vi dico la verità, i regali possono far piacere ma la telefonata, il messaggio, o l'augurio fatto di persona...beh, non c'è regalo che tenga.

Vi auguro una buona domenica e un buon inizio settimana,

martedì 25 settembre 2012

Felice!

Devo ringraziare tutti, ma proprio tutti, per il vostro affetto e il vostro appoggio. Procede tutto molto bene, quando sarà da festeggiare ve lo dirò, eh? Per il momento un po' di scaramanzia non guasta.
Sono troppo felice, sono passata sul blog di Ombretta, Dolcemeringa, e ho trovato uno di quei post che ti toccano il cuore. Uno di quei post che ti fanno dire: ma che bella persona! E che francamente, ti fanno pensare che il mondo non è fatto solo di persone grette ed egoiste come sembra.
Ombretta e suo marito hanno intrapreso la bellissima ma tortuosa strada dell'adozione, e si comincia già a delineare il percorso finale che finalmente porterà nella loro casa loro figlio/figlia. Impossibile non farsi toccare dalla irrefrenabile gioia di Ombretta e dalla sua solarità! Felice felice felice!
Ombretta, ti dedico questo dolce con tutto il cuore!

Millefoglie con crema all'amaretto
per un esercito per 12 persone
3 confezioni di pasta sfoglia rotonda
500 ml di panna fresca
400 ml di panna vegetale
2 tuorli
400 gr di mascarpone
100 ml di acqua + 2 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di zucchero semolato
1 confezione di amaretti sbriciolati
1 bustina di vanillina

Cuocere le sfoglie, bucherellate, in forno statico 190 C° per 20 minuti ciascuna. Consiglio di cuocerle una alla volta, altrimenti bruciano da una parte e rimangono poco cotte dall'altra (La cottura ottimale è quando sono appena dorate). Se gonfiano tanto, appena sfornate con l'aiuto di un canovaccio, appiattitele un po' e mettete a raffreddare su una gratella.
Per pastorizzare le uova, (passaggio che si può evitare ovviamente, ma io lo faccio sempre): mettere sul fuoco un pentolino con l'acqua e i cucchiai di zucchero e portare alla temperatura di 121 c°. Mettere i tuorli nella planetaria con la frusta per montare (o in una terrina col frullatore elettrico) e versarvi sopra a filo lo sciroppo . Continuare a montare finchè diventano spumosi.
Nella planetaria montare i due tipi di panna e tenere da parte.
Montare anche il mascarpone con lo zucchero e la vanillina nella planetaria e aggiungervi le uova montate, poco alla volta. Far andare 3-4 minuti finchè diventerà una bella crema.
A questo punto, assemblare la crema al mascarpone con la panna (montata e vegetale) e gli amaretti sbriciolati, ovviamente con molta delicatezza e mescolando dal basso verso l'alto per non smontare.
Assemblare la torta con la sfoglia e la crema (2-3 cm per strato di crema) e infine tutto attorno far aderire con le mani gli amaretti sbriciolati. Una valanga di zucchero a velo ed è pronta.

ps. Dite addio alla dieta con questa...
pps. Idea della mamma, quindi la paternità va a lei e la maternità a me!
ppps. Foto indecente, lo so. Il mio cellulare è terribile per queste cose.

sabato 15 settembre 2012

Ultimi scampoli d'estate e novità

Settembre ha portato buone notizie e molti progetti. Finalmente si inizia a dissolvere un po' di nebbia attorno a me e ho tante cose per la testa, per realizzare progetti che fino a un anno fa nemmeno sapevo di desiderare e pure un lavoro nuovo di zecca. Lunedì vi prego mandatemi il vostro pensiero, inizio a lavorare e spero vada tutto bene. Dovrò ricoprire ruoli nuovi per me in un ufficio, oltretutto avrò a che fare con l'estero (sapienza della lingua inglese vieni a me!!!), e sono in ansia...Lunedi credo farò colazione con un litro di camomilla.
Poi, con Gente del Fud, bellissimo progetto al quale collaboro da qualche mese, c'è la meravigliosa opportunità di andare come parte "attiva" presso lo stand di Pasta Garofalo e Gente del Fud, al Salone Internazionale del Gusto di Torino. Ho qualche giorno per pensarci definitivamente e accettare di partire per questa avventura...Ci sarà da cucinare, da presentare il progetto, presentare ricette presso gli stand dei produttori. 
Non è tutto, ho anche un altro progetto che spero cambierà la mia vita...ma dipenderà anche da come andrà questo nuovo lavoro, quindi al momento preferisco non svelarvi niente. Tifate per me e per chi mi gufa, invece, sappiate che questo è il momento giusto per farlo!
Per queste ultime giornate calde, dove abbiamo ancora tutti gli ingredienti dell'estate e la voglia di qualcosa di tiepido, ho inventato...

Gnocchi al basilico ripieni e dadolata di pomodoro tiepido
per due/tre persone


500 gr di patate
un pizzico di sale
10 foglie di basilico
per il ripieno
50 gr di stracchino o crescenza
per il sugo
2 pomodori (ho usato la varietà "cuore di bue" per la sua polpa soda e un po' acidula)
basilico q.b.
olio Evo ( per me Dante)

Per gli gnocchi, solito procedimento: mettere a bollire le patate, partendo da acqua fredda. Da quando bolle, ci vorranno da 10 a 20 minuti, dipenderà dalla grandezza delle patate; tenetele un po' più indietro piuttosto che troppo cotte.
Ancora bollenti, sbucciarle e schiacciarle, incorporare la farina poca per volta, il sale, il basilico a striscioline  e impastare velocemente e meno possibile (più impastiamo, più dovremmo mettere farina e risulteranno gommosi poi al palato). Sul piano di lavoro infarinato, formare dei cilindretti con l'impasto, tagliare a pezzettini di circa 2 cm ognuno. Appiattire con le dita il pezzettino di impasto per ottenere un dischetto, mettere al centro un piccolo pezzetto di stracchino e richiudere, rigirandolo poi tra le mani come per fare una polpetta. 
Tagliare il pomodoro a cubetti, scartando la parte interna ricca di acqua e semi. Scaldare una padella con un cucchiaio di olio evo e far riscaldare dolcemente i cubetti di pomodoro per un minuto, senza sfaldarli nè schiacciarli.
Nel frattempo portare ad ebollizione l'acqua salata, tuffarvi gli gnocchi (quando salgono sono pronti).
Servire con la dadolata tiepida di pomodoro, basilico fresco spezzettato e un filo d'olio evo.


venerdì 7 settembre 2012

Sole di settembre e profumo d'uva

Settembre, adesso ti riconosco! Queste belle giornate calde di sole settembrino, la freschezza della sera, il profumo di uva...eh sì, questo è settembre!
Per me l'uva è uno di quei ricordi incancellabili dell'infanzia: da piccola abitavamo in campagna e si andava a vendemmiare, se chiudo gli occhi ancora sento quel profumo d'uva schiacciata. Andare a vendemmiare era un momento di intenso lavoro, però anche di aggregazione: tutti intorno al carro, si lavorava e si chiaccherava del più e del meno. Adesso è tutto cambiato, con le macchine vendemmiatrici si fa in fretta, ma trovo sia triste: sicuramente meno faticoso ma di sicuro non riunisce più le famiglie intere sotto il vigneto.
In ogni caso, l'uva è sempre una componente importante nella mia vita: mio papà lavora in una cantina sociale!
Settembre ha riportato la voglia di impastare, perciò ...

Schiacciata con l'uva

2 grappoli di uva nera
120 gr di zucchero semolato
200 gr di farina Manitoba (per me Manitoba Rosignoli Molini)
200 gr di farina 00 (per me Dolci e Sfoglie Rosignoli Molini)
20 gr di lievito di birra
8 cucchiai di olio evo (per me Olio Dante)
150 ml di acqua tiepida (1 bicchiere)
un pizzico di sale

Setacciare le farine. Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, con un cucchiaino dello zucchero previsto. Attendere fino alla formazione della schiuma in superficie (circa 10 minuti). Versarlo quindi sulle farine, aggiungendo 4 cucchiai di olio evo, 4 cucchiai di zucchero e il sale e impastare energicamente per 10 minuti. *Formare una palla, coprirla con un canovaccio umido e lasciarla lievitare 1 ora a temperatura ambiente e al riparo da correnti d'aria.
Dividere la pasta in due parti, una più grande e una più piccola. Stendere la parte più grande  e foderare una teglia da forno a bordi alti (la mia penso sia 30x20), lasciando debordare i lati.  Riempirla con 3/4 dei chicchi d'uva schiacciati con le dita, e poi versare sopra 2 cucchiai di olio e 2 di zucchero.
Stendere la pasta rimanente e coprire il dolce. Con le dita formare delle fossette con la punta delle dita (senza rompere la pasta), e distribuirvi sopra tutta l'uva rimasta, con lo zucchero e olio rimanenti.
Ripiegare i bordi e cuocere in forno a 180 C° (forno statico) per 30 minuti.
* Tutto questo, potete farlo anche con l'impastatrice come ho fatto io. Non vi avevo detto che adesso sono in possesso di tale meraviglioso attrezzo???

domenica 2 settembre 2012

Cous cous mediterraneo

Settembre porta con sè ogni anno delle sensazioni contrastanti in me. Rimpiango un po' l'estate - fatta eccezione per l'afa - con il mare, il costume, le infradito e le giornate lunghissime.Ogni anno penso che avrei potuto fare di più durante l'estate, andare più volte al mare o al lago, fare più aperitivi con gli amici o camminate in montagna. Però contemporaneamente settembre mi porta la voglia di nuovi progetti, l'entusiasmo di fare qualcosa di nuovo e il desiderio di migliorare me stessa. E anche di vestirmi con maglioncini, sciarpine e pantaloni lunghi.
Insomma, un po' la sensazione di quando si tornava a scuola: tristezza per la fine dell'estate, delle lunghe dormite e delle intere giornate passate a giocare ma la voglia di rivedere i compagni di classe, il piacere di avere tutte le penne nuove, di sentire l'odore dei libri appena stampati (cosa che non ho ancora superato) e un diario da riempire di scritte.
Quindi per la serie "nostalgia canaglia":

Cous cous mediterraneo
per due persone
150 gr di cous cous precotto
170 ml di acqua
sale q.b.
2 cucchiai di olio Evo (per me Olio Dante)
per il pesto di pistacchi
150 grammi di pistacchi di Bronte già spellati
50 grammi di pinoli
Una buona manciata di foglie di basilico
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva
3 cucchiai di parmigiano grattugiato 
altri ingredienti
5 pomodorini secchi sott'olio
1 mozzarella di bufala
1 melanzana
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio Evo (per me Olio Dante)
2 foglie di basilico
sale e pepe q.b.

Per prima cosa portare ad ebollizione l'acqua salata. Quando raggiunge il bollore, versarvi a pioggia il cous cous e mescolare bene, abbassando la fiamma. Lasciare sul fuoco ancora un minuto mescolando, poi spegnere la fiamma e far riposare coperto per 10 minuti.
Preparare il pesto di pistacchi: (Se non li trovate spellati, farli bollire in acqua  per un minuto, scolare e togliere la pellicina.) Mettere nel mixer i pistacchi, pinoli e formaggio e tritare. Aggiungere poi il basilico e tritare, e solo alla fine aggiungere l'olio evo e mescolare al pesto.*
Nel frattempo tagliare la melanzana a cubetti. Scaldare l'olio con aglio in una padella e versarvi le melanzane, aggiustando di sale e di pepe. Far cuocere per i primi 10 minuti a fuoco basso, con coperchio, e mescolando ogni tanto. Tolto il coperchio, far saltare a fuoco vivace finchè prendono colore (7/8 minuti circa).
Tagliare sia i pomodori secchi che la mozzarella a filetti.
Versare il cous cous in un'ampia ciotola e con l'aiuto di una forchetta, sgranarlo bene per separare tutti i granellini. Condire con il pesto di pistacchi, i pomodori secchi, la mozzarella e la melanzana. Spezzettare il basilico con le mani ed aggiungerlo al cous cous.
* Il pesto rimasto si conserva tranquillamente in frigorifero, in un contenitore a chiusura ermetica, meglio di vetro, per almeno una settimana; importante perchè non si ossidi è che sia sempre coperto da una parte d'olio.


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